Cookie Consent by Free Privacy Policy website LA STORIA DI APRILIA
dicembre 30, 2018 - Aprilia

LA STORIA DI APRILIA

Le origini di Aprilia risalgono all'immediato dopoguerra quando a Noale, in provincia di Venezia, il Cavaliere Alberto Beggio fonda una fabbrica per la produzione di biciclette. I prodotti della piccola ditta artigianale, che vanno dalla componentistica al prodotto finale, ottengono un buon successo e, nel 1962, la ditta individuale si trasforma in Snc.

Il figlio di Alberto, Ivano Beggio, si affaccia alla guida della piccola azienda nel 1968 e appare chiaro che il suo grande interesse non sono le bici quando, insieme alla dozzina di collaboratori che lavorano in ditta, costruisce la prima "moto" Aprilia, un cinquantino color oro e azzurro.
Il prodotto è apprezzato.

Colibrì e Daniela si chiamano i primi ciclomotori Aprilia, ma il mezzo che più si fa notare è il ciclomotore da cross Scarabeo del 1970. La moto, e il cross in particolare, sono infatti la vera passione di chi coltiva il sogno di poter gareggiare nelle competizioni nazionali, in una specialità che vive in quegli anni una costante crescita di popolarità. Prodotto fino alla metà degli anni Settanta, lo Scarabeo viene presentato in diverse versioni con cilindrata 50 e 125 cc, con soluzioni estetiche a volte davvero uniche e innovative (inaugurando quella che diventerà una tradizione per i prodotti Aprilia), come nel caso del modello 1971, color oro metallizzato.

Il 1974 è l'anno di nascita della prima vera moto da cross, che viene affidata a titolo sperimentale a Maurizio Sgarzani, un pilota della categoria Cadetti che non sfigura nelle prime gare.
Da quella moto i tecnici Aprilia traggono il modello RC 125 presentato al Salone di Milano, iniziando quel connubio inscindibile tra produzione sportiva e di serie da sempre caratteristica dell'azienda di Noale.

Nel 1975 viene presentata la prima Aprilia da competizione con ambizioni di vittoria. Per il pilota si punta su Ivan Alborghetti, crossista milanese che ha già dimostrato la stoffa del campione, e i risultati non si fanno attendere. I primi successi sportivi aiutano a far conoscere il nuovo marchio italiano fra gli appassionati di off-road e, con la vendita delle "repliche" delle RC e MX 125, il neonato reparto corse può incrementare il proprio budget rispetto ai 6 milioni di Lire stanziati per la prima stagione.

I primi titoli arrivano nel 1977 nel campionato italiano cross nelle classi 125 e 250 mentre, l'anno seguente, Alborghetti termina la stagione con due terzi posti in gara ed un sesto posto assoluto nel campionato mondiale.

Intanto la notorietà della Casa di Noale varca i confini italiani. I mercati esteri, ai quali è destinato il 20% della produzione, e in particolare quello americano, mostrano un grande apprezzamento per le moto Aprilia.
Il decennio si chiude con una costante crescita della produzione differenziata fra ciclomotori e moto da cross.
In dieci anni l'azienda è cresciuta notevolmente: dal 1969 al 1979, la produzione annua di ciclomotori è passata dalle 150 alle 12.000 unità, mentre per le moto in soli quattro anni la produzione supera le 2.000 unità annue.

L'inizio degli anni Ottanta è un periodo di grande crisi del mercato motociclistico nazionale ed europeo in generale. Proprio in quegli anni difficili si gettano le basi per nuovi prestigiosi obiettivi, che nascono dalla straordinaria passione per le moto e dalla fiducia nel rilancio del mercato motociclistico italiano. Non più solo moto da cross e ciclomotori; la produzione verrà quindi indirizzata su nuove linee estendendo la gamma alle moto da enduro, trial e strada con cilindrate che andranno dai 50 ai 600 cc.

Nonostante la crisi, quindi, nei primi anni ‘80 Aprilia diventa un laboratorio di idee e progetti che genereranno la sua grande affermazione internazionale degli anni a venire. Il primo segnale importante della nuova strategia si ha nel 1983 in occasione della presentazione della prima moto stradale Aprilia: la ST 125. Dotata di forte personalità, snella ed elegante nelle linee, la ST 125 si comporta benissimo sia nella guida sportiva sia nell'uso stradale e ottiene ottime critiche dalla stampa specializzata. L'anno successivo esce la STX, versione migliorata e più sportiva della ST, e il primo modello enduro della casa veneta, l'ET 50, che nella sua piccola cilindrata raccoglie tutta l'esperienza Aprilia nel fuoristrada.

Nel 1985, ultimo anno di impegno ufficiale nelle gare da cross, esce la ETX in versione 125 e 350. La scelta dell'ampliamento della gamma di produzione decisa qualche anno prima si sta dimostrando lungimirante mentre si manifestano le prime avvisaglie di contrazione del mercato crossistico, che sta diventando estremamente specializzato a favore della crescita del mondo delle stradali e delle Enduro.

Il salto di qualità operato da Aprilia si vede anche nelle piccole cilindrate, con l'uscita nel 1986 della AF1, veicolo che ripropone esteticamente e tecnicamente i contenuti delle sportive di cilindrata maggiore, così come in campo enduro, dove, accanto alle ETX, si affiancano la Tuareg, ispirata alle moto dei grandi rally africani in quegli anni molto in voga, con il maxiserbatoio e una dotazione più accurata.

Accanto ai contenuti tecnologici, tutte le moto Aprilia si distinguono per il design e lo stile grafico assolutamente innovativi e originali che rompono la monotonia cromatica delle due ruote, basata sui tradizionali colori rosso e argento.
Una strada, quella del colore e del design che, aperta da Aprilia, inaugura una tendenza vincente poi seguita da quasi tutti i costruttori, tanto che al Salone di Milano del 1989, si parla di un "Salone Aprilia", per l'uso generalizzato dei colori pastello.

Nel campo sportivo, gli anni Ottanta registrano un salto di qualità strabiliante.
Cominciate le prime esperienze nel Trial con la TL 320 nel 1981, nel 1985, primo anno di gara nel mondiale, l'Aprilia di Philippe Berlatier giunge al quinto posto.

Nello stesso anno inizia l'avventura straordinaria nella velocità, la GP 250, pilotata da Loris Reggiani, esordisce nel Motomondiale. Quella di una piccola casa italiana che, senza esperienza, entra in pista a gareggiare contro i fortissimi giapponesi è una scommessa giudicata azzardata da molti osservatori. Ma al termine della prima stagione la Aprilia GP 250 giunge sesta nella classifica iridata. È un risultato strepitoso considerando la piccolissima squadra corse, del tutto sperimentale, messa in piedi per il primo anno. Il grande giorno arriva due stagioni dopo nel Gran Premio di San Marino, quando, il 30 agosto 1987 a Misano, alla cerimonia del podio viene intonato l'inno italiano: la AF1 di Loris Reggiani vince la prima gara mondiale di velocità della sua storia.

Forte delle esperienze che si stanno maturando nel Motomondiale, la strategia Aprilia nella produzione delle stradali punta ad una dotazione tecnica e ciclistica al vertice della categoria, estetica coinvolgente e abbondanti richiami all'attività sportiva, come, in particolare, nella 125 cc AF1 Replica. Ma il successo nelle stradali non fa abbandonare il fuoristrada, che resta una delle specialità della casa di Noale: il 1990 è l'anno di Pegaso 600, la moto che ha rivoluzionato il settore con una ciclistica di derivazione fortemente fuoristradistica destinata però a un uso principalmente stradale.

Dopo i primi anni di esperienza, a cinque anni di distanza dalla prima vittoria e dopo numerosi altri successi in gara, il grande sogno si realizza nel 1992 con la conquista del Titolo Mondiale nella classe 125 con Alessandro Gramigni e a cui si aggiunge, nello stesso anno, la conquista del titolo mondiale Trial con Tommy Ahvala su Aprilia Climber. Aprilia Racing si dimostra, fin dagli inizi, fucina di talenti e molti fra i più affermati campioni delle ultime stagioni hanno intrapreso la strada del successo in sella ad Aprilia che ha laureato campioni del mondo piloti come Biaggi, Capirossi, Gramigni, Locatelli, Sakata e Rossi. I successi nello sport crescono insieme all'incremento produttivo, dimensionale e tecnologico dell'azienda che si impone sempre di più nel panorama motociclistico internazionale, grazie alle sue caratteristiche di innovazione, immagine e dinamismo.

Gli anni Novanta vedono Aprilia entrare decisamente nel settore dei veicoli destinati alla mobilità urbana. E', infatti, il mercato degli scooter a vivere un lungo periodo di crescita. Anche in questo caso creatività e anticonvenzionalità si dimostrano le chiavi del successo. A cominciare dal primo scooter interamente in plastica, l'Amico del 1990, Aprilia si conferma capace di anticipare le mode, determinare tendenze e offrire prodotti sempre innovativi, esteticamente e tecnologicamente, in termini di prestazioni, affidabilità, e minore impatto ambientale.
Su questo fronte, la casa veneta ha sempre posto un accento particolare portandosi in prima fila nella ricerca delle soluzioni più all'avanguardia.

Nel 1992, Aprilia è la prima azienda a lanciare sul mercato uno scooter e una moto 2T dotati di marmitta catalitica, rispettivamente Amico LK e Pegaso 125, mentre già l'anno seguente inizia lo sviluppo del primo scooter targato con propulsore a quattro tempi e quattro valvole. L'attenzione di Aprilia per l'ambiente si dimostra uno dei primari obiettivi strategici e anni di forti investimenti nella ricerca, intensificati costantemente fino ad oggi, portano alla realizzazione nel 2000 del più "pulito" dei motori: il Ditech (Direct Injection Technology), che con la sua rivoluzionaria tecnologia consentiva di ottenere grandi prestazioni, consumi record ed emissioni ridottissime. Nel 1993, a Noale, nasce un mito. Si tratta dello scooter a ruote alte Scarabeo, ancora oggi insuperato per quella straordinaria sintesi fra linee retrò e moderne, che ne hanno fatto oggetto di riferimento per tutti produttori del settore.

L'elenco degli scooter Aprilia di successo potrebbe continuare con Leonardo, SR, Gulliver, solo per ricordare alcuni dei modelli più famosi.

Nel 1995 Aprilia stupisce con la Motò, mirabile esempio di design su due ruote disegnata da Philippe Starck, che con il suo stile unico ottiene l'esposizione al Museo di Arte Moderna di New York. Nello stesso anno nasce l'eccezionale RS 250, una delle moto sportive più riuscite di tutti i tempi.

Nel 1998, Aprilia entra a pieno titolo nel settore delle moto di grande cilindrata e lancia la RSV Mille, che nel 1999 si aggiudica nei mercati di riferimento il titolo di moto dell'anno. Originalità tecnico stilistica, soluzioni mutuate dall'esperienza nelle corse, e, soprattutto, impegno e passione nella cura di ogni dettaglio, ne hanno fatto un importante successo commerciale e di immagine. La produzione delle moto di grande cilindrata si intensifica ulteriormente e prosegue con SL 1000 Falco, RST Futura, ETV mille Caponord, Tuono, la prima vera hypernaked del mercato, mentre continua la produzione di scooter di successo come l’Atlantic, presentato nelle varie cilindrate da 125 a 500 e Sportcity. Nel 2003 viene lanciata la nuova RSV 1000, che sposta ancora più avanti i limiti tra le bicilindriche sportive.

Nel 2004 Aprilia rientra nel settore dell’off-road e vince subito il titolo mondiale Supermoto S2 (che è tra l’altro il primo titolo mondiale nella storia Aprilia conquistato con un propulsore a quattro tempi), con la rivoluzionaria Supermotard bicilindrica SXV 4.5, un mezzo che ribadisce e rilancia i concetti cardine Aprilia di innovazione tecnica, sportività e stile.
Ma il 2004 è soprattutto un anno che segna il cambiamento societario: un mercato globale della motocicletta in crisi e il peso delle acquisizioni dei marchi Moto Guzzi e Laverda (avvenute nel 2000) rendono necessario un cambio societario.
Il 30 dicembre 2004 Aprilia viene infatti acquisita, insieme con Moto Guzzi, dal Gruppo Piaggio contribuendo a costituire il più importante polo europeo delle due ruote.
Il piano strategico del Gruppo Piaggio per il marchio Aprilia si pone l’obiettivo di rafforzarne la posizione di leader sul mercato nei segmenti della moto e dello scooter, quale unico costruttore europeo “full liner” di veicoli due ruote da 50 a 1000 cc in un’ottica di mantenimento e sviluppo dell’identità di marca, anche attraverso la conferma dei poli di R&D e di produzione di Noale e Scorzè e un importante piano di investimenti volti allo sviluppo di nuove gamme di modelli.

Il rinnovamento della gamma moto inizia a compiersi nel 2007, con la presentazione di Shiver 750. Equipaggiata con un motore bicilindrico ideato, sviluppato e costruito da Aprilia, Shiver è anche la prima moto di serie a utilizzare il comando del gas Ride by Wire. Attorno al motore bicilindrico nascerà poi la Dorsoduro (2008), una fun-bike che riprende lo stile e la filosofia del supermotard.

Il 2007 segna anche il debutto di Mana 850, una vera rivoluzione su due ruote grazie al cambio automatico sequenziale a sei rapporti. Un’idea che conferma Aprilia come marchio in grado di proporre sempre e comunque prodotti tecnologicamente in anticipo sui tempi.

La punta di diamante della produzione Aprilia viene presentata al pubblico nel 2009. Si tratta della superbike RSV4, unica della categoria con motore quattro cilindri a V stretta, nata dalla collaborazione fra progettazione di serie ed Aprilia Racing con il chiaro intento di dimostrare il suo potenziale sportivo nel campionato mondiale per derivate di serie. Guidata da Max Biaggi, RSV4 conquista il Mondiale Superbike nel 2010, secondo anno di impegno ufficiale, al termine di una cavalcata esaltante: è la prima volta nel WSBK per un pilota italiano e per di più in sella ad una moto italiana. La scalata al primato tecnologico delle due ruote continua, nel 2011, con l’introduzione proprio su RSV4 del pacchetto elettronico aPRC, unanimemente riconosciuto come il più avanzato ed efficace disponibile sul mercato. Aprilia RSV4 Factory aPRC conquista, nel corso del 2012, tutte le comparative realizzate dalle più importanti testate giornalistiche internazionali. Il 2012 è anche l’anno di SRV 850, un maxiscooter con motore bicilindrico e DNA sportivo. Con i suoi 76 cavalli, SRV è lo scooter più potente sul mercato, con una ciclistica in grado di esaltarne l’attitudine dinamica. Anche SRV, come tutta la gamma moto Aprilia, viene dotato di controllo di trazione aTC e sistema antibloccaggio ABS.

Sul versante sportivo il 2012 è l’anno del ritorno di Aprilia in MotoGP con il progetto ART e del trionfo nel campionato SBK con i titoli Piloti (Massimiliano Biaggi) e Costruttori.

Nel 2013 debutta sul mercato Caponord 1200 con ADD Aprilia Dynamic Dumping e AMP, Aprilia Multimedia Platform, brevetti esclusivi. Nello stesso anno Aprilia conquista il titolo Marche nel Mondiale SBK.
Nel 2014, la doppia vittoria nel Mondiale SBK, porta a Noale il titolo Costruttori e al pilota francese Sylvain Guintoli il mondiale Piloti.
La stagione 2015 segna il ritorno di Aprilia nella classe MotoGP con un anno di anticipo rispetto ai programmi inizialmente annunciati. La strategia definita dal Gruppo Piaggio per l'impegno del marchio Aprilia nella classe regina punta infatti a favorire la rapida crescita del livello di competitività, concentrando ogni sforzo tecnico e organizzativo delle strutture di Aprilia Racing sullo sviluppo dei prototipi per la classe regina. Parallelamente all’impegno in MotoGP la RSV4 si conferma una moto vincente nel Mondiale Superbike, la V4 veneta vince 3 gare e coglie 10 podi a conferma della sua competitività.

La stagione iridata 2016 vede il debutto in pista della Aprilia RS-GP, primo prototipo MotoGP interamente progettato e realizzato dal reparto corse di Noale, a partire dall'esclusivo motore a V4 "stretta", ormai marchio di fabbrica per Aprilia.
Il listino Aprilia - in continua evoluzione - comprende nuove performanti declinazioni di Shiver e Dorsoduro (900cc) e la versione 1100cc di Tuono, una moto straordinaria destinata a dominare per anni tutte le prove comparative con la migliore concorrenza mondiale nel settore delle naked.

Nel 2017 Continua lo sviluppo della Aprilia RS-GP nel maggiore campionato motociclistico mondiale. La moto italiana dimostra incoraggianti progressi che la portano ad occupare stabilmente la top-10 col pilota spagnolo Aleix Espargaró.

Il 2018 vede Aprilia competere nel mondiale MotoGP col confermato Aleix Espargaró e col britannico Scott Redding. In una stagione di alti e bassi Espargaró ripete nel GP di Aragon, il sesto posto che rappresenta il miglior piazzamento nella storia di Aprilia in MotoGP.
Il 2018 si chiude con la presentazione al salone EICMA della nuova RSV4 1100 Factory, la supersportiva stradale che coi suoi 217 CV intende riaffermare la leadership Aprilia nel segmento delle superbike stradali.